Il punto di partenza è una semplice scintilla; il risultato, energia pulita al servizio delle persone, dell’industria e dei trasporti. Quello che ieri era “solo” un ambizioso progetto, oggi è una realtà. Stiamo parlando di Prometheus, il reattore sviluppato all’interno del Kilometro Rosso grazie al lavoro congiunto di un team di tecnici di Prometheus, in collaborazione con il Politecnico di Milano e l’Università Bicocca: un nuovo traguardo nella missione di sostituire i combustibili fossili con fonti di energia sostenibili.
Un progetto “made in Italy”
Tutto ha inizio nel 2018, quando un gruppo di investitori privati italiani e stranieri, fra i quali c’è anche l’imprenditore Alberto Bombassei (Presidente di Kilometro Rosso e fondatore di Brembo), decidono di puntare su un progetto che, allora, esisteva solo nella mente dei suoi ideatori: costruire un piccolo reattore in grado di sviluppare energia verde ad alta efficienza. La squadra è formata da una trentina di persone, fra le quali l’iniziatore del progetto Fabrizio Petrucci, e il coordinatore del team dedicato allo sviluppo del prototipo Carlo Miglietta. Un progetto tutto made in Italy, che ha visto la luce nei laboratori del nostro Parco tecnologico e che ora, a distanza di qualche anno, è pronto per presentarsi al mondo.
Prometheus: come funziona
Il riferimento al mitico titano che, secondo la mitologia greca, donò il fuoco agli uomini non è un caso: anche Prometheus si propone di offrire al mondo una nuova tecnologia che possa dare una mano a vincere la sfida della sostenibilità energetica. Tutto avviene grazie alla semplice combinazione di acqua ed elettricità: una scintilla di energia controllata scatena una reazione negli atomi dell’acqua, e da questa ricombinazione si sprigiona lavoro meccanico, calore e idrogeno. Il risultato è energia pulita che può essere prodotta dove e quando serve, senza bisogno di essere trasportata, eliminando così costi e rischi logistici. È una tecnologia basata su fenomeni fisici chiamati LENR (Low Energy Nuclear Reaction), su cui sta crescendo l’attenzione in tutto il mondo, ma il team di Prometheus è il primo a essere riuscito a controllare questa reazione.
I prossimi passi e le possibili applicazioni
«Abbiamo realizzato un prototipo di laboratorio che potrebbe essere usato per alimentare auto, treni, navi, ma anche per fornire energia pulita alle industrie e alle abitazioni – ha dichiarato Salvatore Majorana, Direttore di Kilometro Rosso -, sottolineando che «Nell’arco di un anno e mezzo contiamo di passare alla prototipazione industriale, dando in licenza la tecnologia che abbiamo sviluppato a chi volesse produrla su larga scala. Crediamo possa essere l’innesco di una grande svolta, di una nuova tecnologia al servizio del mondo e sviluppata dalle imprese italiane. Almeno in una fase iniziale in forma complementare rispetto alle altre fonti di energia. Perché il punto centrale resta la composizione del mix energetico. Le imprese guardano soprattutto in questa direzione, una combinazione di più soluzioni».