Da un’indagine curata dal Centro studi Assolombarda e Politecnico di Milano sono 20mila le startup knowledge intensive nate in Lombardia tra il 2009 e il 2017. Il territorio Lombardo, messo a confronto con le altre regioni europee a maggiore vocazione produttiva – Baden-Württemberg, Bayern, Cataluña e Rhône-Alpes – presenta un alto livello di conoscenza e di preparazione imprenditoriale.
Complessivamente Lombardia, Baden-Württemberg, Bayern, Cataluña e Rhône-Alpes rappresentano il 21,4% delle startup create in Italia, Germania, Francia e Spagna. Per l’Italia la sola Lombardia conta per il 4,5%.
«Le startup knowledge intensive manifatturiere lombarde risultano capaci di grande slancio. Merito delle caratteristiche dell’ecosistema territoriale che mette a disposizione delle startup un fitto network integrato di multinazionali, grandi imprese, medie imprese a vocazione internazionale e piccole imprese familiari, con cui scambiare best practice, dialogare e fare business» dichiara Stefano Venturi, Vicepresidente Assolombarda, Presidente e AD Hewlett Packard Enterprise Italia.
Per mantenere questo slancio è necessario che, a sostegno di quanto viene già fatto, vengano prese ulteriori misure e incentivi a sostegno delle nuove iniziative imprenditoriali che consentano alle startup di superare con successo i primi anni. La Lombardia ha infatti un potenziale di crescita eccezionale: solo nel 2017 le startup knowledge intensive hanno realizzato un fatturato pari a 8,4 miliardi, circa un terzo del totale nazionale, e hanno impiegato 119mila persone, un quarto del totale Italia.
Punto di debolezza delle startup lombarde rimane il tasso di sopravvivenza. Infatti, le startup sopravvissute a fine 2017 in Lombardia sono appena sopra all’80% contro il 90% di Baden-Württemberg, Bayern e Cataluña. L’esito inoltre non cambia se si analizza il rischio di chiusura, che in Lombardia si mantiene alto anche per le startup più mature, cioè quelle con 5-7 anni di vita.